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I Giovani Commercialisti criticano il nuovo regime dei minimi che alimenta la sperequazione dei redditi tra generazioni. I Giovani Commercialisti del Triveneto assieme all’Unione Nazionale dei Giovani Commercialisti chiedono un immediato sul nuovo regime dei minimi volto quantomeno a ripristinare l’imposta sostitutiva al 5%, ad uniformare, per ogni settore di attivita’ contraddistinto in base ai codici ATECO,

il limite di ricavi o compensi percepibili ai fini dell’accesso e della permanenza nel regime (portandolo comunque ad un valore non inferiore a Euro 30.000), ridurre le percentuali di redditivita’, rendendole standard per ogni settore di attivita’.
Inoltre si chiede che si ripristini anche per il 2015 l’aliquota per gli iscritti alla gestione separata Inps senza altra copertura previdenziale al 27,72%, aumentata, in spregio alla crisi, addirittura di tre punti percentuali.
In un contesto di mercato in cui il lavoro dipendente sta diventando sempre piu’ un miraggio– Osserva Davide Iafelice, coordinatore delle UGDCEC del Triveneto e presidente dell’UGDCEC diPadova-il Governo Renzi, anziche’ incentivare l’esercizio del lavoro autonomo, che rappresenta uno dei capisaldi della libera concorrenza del mercato, e’ intervenuto inasprendo i regimi fiscali a svantaggio dei Giovani professionisti e creandouna evidentesperequazione fiscale a danno dei lavoratori autonomi che si affacciano faticosamente al mercato del lavoro.’
L’Unione Nazionale dei Giovani Commercialisti, nel prendere atto dell’ammissione degli errori da parte del Governo, sollecita quindi un rapido intervento correttivo e ribadisce ancora una volta la necessita’ di un confronto continuo nell’interesse dell’intero Paese.

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